venerdì 29 maggio 2009

Web Marketing: Conoscere l'HTML?

Adesso bisogna scegliere se affidarsi ad un webmaster per creare, mettere online e gestire il proprio sito o fare tutto da soli

Per questa scelta credo sia evidente che il fattore fondamentale da tenere in considerazione è la conoscenza del linguaggio HTML. Secondo il mio modesto parere, chi non conosce questo linguaggio ha due possibilità:
  • affidarsi ad un webmaster
  • lanciarsi con un minisito
La prima scelta lascia liberi da incombenze tecniche per poter concentrarsi al 100% sul contenuto del sito, con l'ulteriore vantaggio di contare con il parere di qualcuno (il webmaster) che se ha già una certa esperienza, può diventare un contributo non indifferente. Ovviamente questo ha un costo e, anche se non ho idea di quanto possa essere (non mi sono mai interessato, sinceramente), non credo siano pochi soldi. Quindi resta una strada da prendere se, oltre a non conoscere l'HTML, si ha una certa disponibilità economica.

Lanciarsi con un minisito è, secondo me, la scelta più efficace nel contesto della non conoscenza di linguaggi per pagine web, perché dà la possibilità di essere praticamente subito online (ci sono aziende "affilianti" che mettono già a disposizione un modello di minisito da personalizzare) e ciò permette addirittura di crearne più di uno. Poi, nel frattempo che questo primo sito va avanti, si può benissimo studiare HTML, PHP e chi più ne ha più ne metta; magari con in mente un progetto di più ampia portata.

Anche se ho parlato di "due" possibilità, in realtà ce ne sarebbe una terza: Google AdWords (o qualunque altro sistema simile), che permette addirittura di NON avere un proprio sito. Ma di questo sarebbe meglio parlare più avanti per due motivi:
  • sono poche (e qualche volta di scarsa qualità) le ditte "affilianti" che permettono ai propri affiliati di NON avere un proprio sito.
  • Google AdWords è un argomento che volevo trattare più avanti, in un post che parlerà di come pubblicizzare il proprio sito.
Comunque, qualcuno potrebbe rimproverarmi dicendo che in realtà non è assolutamente necessario conoscere l'HTML per creare una pagina web: al giorno di oggi esistono ottimi software (anche gratuiti) che permettono di crearle. Beh, la seconda affermazione è vera, ci sono veramente degli ottimi programmi in giro, ma questo non significa, secondo il mio parere, che anche la prima affermazione sia vera. Credo che imparare ad usare - e usare bene - questi programmi senza conoscere almeno le basi dell'HTML sia praticamente impossibile, si rischia soprattutto di creare pagine poco attraenti sia per il visitatore sia per i motori di ricerca.

Al prossimo post.

martedì 26 maggio 2009

Internet Marketing: I passi successivi

Ok, torniamo a parlare di Marketing di Affiliazione.

Abbiamo preso coscienza dell'impegno e del tempo che bisogna dedicare a questa attività, e abbiamo anche scelto il prodotto (o i prodotti, o l'azienda) da promuovere (ripeto, è importante che si scelga qualcosa che ormai faccia parte del proprio DNA in modo che al parlarne chiunque capirà che si conosce ogni singolo dettaglio di quella cosa, anche eventuali aspetti negativi: detti da un appassionato passeranno assolutamente in secondo piano perché lui stesso sa come "smussare" questi aspetti).

Adesso è il momento di fare un'altra scelta: che tipo di sito web mettere online.

Nell'ambiente del marketing di affiliazione esistono due tipi di siti: il cosiddetto minisito e il sito generico.

Il minisito (clicca qui per vedere un esempio) non è altro che un sito che di solito ha un'unica pagina (l’home page) o al massimo qualche altra pagina (una o due) secondaria. Quest'unica pagina (molto semplice di realizzare, spesso la stessa ditta "affiliante" ha dei modelli da prendere e personalizzare) non è altro che un più o meno lungo elogio del prodotto da promuovere. Se è strutturata bene (presentazione, esposizione del "problema" che il prodotto risolverà, elenco dei pregi, testimonianze, ecc.) porta il lettore ad un crescente desiderio di acquistare. Normalmente alla fine della pagina si colloca un pulsante che porta all'acquisto presso il sito della ditta.

Il "sito generico", invece, è un sito che tratta un argomento specifico (per esempio fitness) ma non un prodotto in particolare come nel minisito. Un sito di questo tipo è un po' più complesso da fare; infatti non può più essere fatto da una pagina sola (o comunque da poche pagine) considerato che, per più specifico che possa essere, qualunque argomento ha diverse caratteristiche o sfaccettature (nel caso dell'esempio citato potrebbero essere: attrezzi, tipi di esercizi, integratori alimentari, ecc.) ognuna delle quali dovrebbe essere trattata in un certo numero di pagine (che poi, naturalmente saranno collegate tra di loro). Generalmente un sito di questo tipo è composto da diverse sezioni, in modo da "abbracciare" tutte le sfumature che offre l'argomento: ogni sezione consentirà di promuovere uno o più prodotti relazionati con la sezione stessa (mai promuovere qualcosa che non ha a che fare con l'argomento trattato!).

Come conclusione si può dire che il minisito è straordinariamente semplice da fare e mettere online offrendo la possibilità di promuovere un unico prodotto (e non è detto che questo sia uno svantaggio), mentre un sito generico è abbastanza più complesso da fare e permette di promuovere una maggior quantità di prodotti.

Ad un primo "sguardo" potrebbe sembrare che il minisito è più indicato per chi non ha conoscenze di HTML (e non vuole far fare il proprio sito ad un webmaster) mentre il sito generico sembrerebbe più adatto a chi queste conoscenze già le ha (oppure può permettersi di pagare un webmaster). In parte è così, ma dal punto di vista concettuale si tratta più che altro di due modi diversi di affrontare la materia.

Al prossimo post.

venerdì 22 maggio 2009

Installare ReactOS su un PC "virtuale"

Interrompo un attimo i post sul web marketing (o internet marketing) per tornare a parlare di ReactOS, il sistema operativo (ancora in versione alpha ma presto in beta) che, quando sarà pronto, avrà tutti i numeri per sostituire Windows (TM). Perché? Beh, perché è (e sarà) gratuito e open source.

Chiaramente, essendo ancora in versione alpha, non è consigliato installarlo come unico sistema operativo (anzi, è altamente sconsigliato!). Le alternative tradizionali potrebbero essere l'installazione su un muletto (cioè un PC alternativo, di solito un po' vecchiotto, che si usa per delle prove e cose del genere) o su una partizione (nuova o già esistente) del Disco Rigido o addirittura su un secondo Disco Rigido.

Tutte queste sono valide alternative, ma hanno anche qualche inconveniente:
  • Muletto: non tutti ce l'abbiamo, e se c'è, quasi sicuramente è già impegnato in qualche compito (infatti a questo servono i muletti). Se non lo è, allora molto probabilmente si trova abbandonato in un angolo e sarà difficile rimetterlo in funzione.
  • Partizione: se c'è già, sicuramente è utilizzata (normalmente ci si mettono i documenti, la musica, i film, ecc.) quindi bisognerebbe svuotarla. E dove mettere tutta quella roba? Poi c'è il fatto di dover scegliere ad ogni boot con quale sistema operativo "partire", e per poter passare all'altro bisogna fare il reboot.
  • Secondo Hard Disk: Più o meno come la partizione, senza contare che al momento del boot, scegliere il sistema operativo con il quale "partire" diventerebbe un pochino più incasinato.
Evidente che faccio tutti questi discorsi perché esiste un'alternativa molto più pratica: i software di virtualizzazione. Ma cosa sono?
Sono, appunto, dei software da installare sul proprio PC come un qualsiasi altro programma, ma che avviandoli danno la possibilità di creare un PC virtuale all'inteno del proprio Computer, e su questo PC virtuale si può (sarebbe opportuno dire
"si deve") installare un sistema operativo (e poi ovviamente anche programmi per quel SO), come se si trattasse di un altro computer!

I software di virtualizzazione danno la possibilità di avere molti PC (ognuno con un sistema operativo diverso) all'interno del proprio Computer, riuscendo a "passare" da uno all'altro con estrema facilità e senza dover fare il reboot.

Come per quasi ogni tipologia di software, esistono programmi di virtualizzazione a pagamento e gratuiti, per il momento vi lascio due nomi: VMWare (a pagamento) e VirtualBox (gratuito e open source, della Sun Microsystems, quelli che hanno inventato Java, per intenderci).

martedì 19 maggio 2009

Internet Marketing: I primi passi

Affacciarsi al Marketing di Affiliazione significa capire che bisogna procedere un passo alla volta, e normalmente si pensa che il primo passo è creare un sito web: sbagliato! Il primo passo è prendere coscienza che se si vuole guadagnare bisogna impegnarsi, quindi:
  • Non si diventa ricchi subito sul web (forse l'unico modo per diventare ricchi subito è vincere la lotteria) anche se si può cominciare a guadagnare in modo consistente poco dopo aver iniziato.
  • No è vero che chiunque può fare soldi sul web. Se non si studiano le mosse giuste e non si pianifica dificilmente si riesce a decollare.
  • Il Marketing di Affiliazione NON è facile. Bisogna dedicare tempo e sforzi, anche se a confronto con altri tipi di "business" (come mettere un'impresa edile) è sicuramente più facile. Anche perché non c'è bisogno di possedere diplomi o titoli particolari.
  • Fare soldi online NON è gratis. E' vero invece che i costi sono molto bassi, soprattutto in confronto alle imprese tradizionali.
  • NON è troppo tardi per iniziare a fare affari sul web. A dire il vero non è MAI troppo tardi per iniziare qualsiasi cosa nella vita. E anche se la "concorrenza" fosse tanta perché c'è già chi ha iniziato prima, un lavoro pianificato e ben fatto porterà sempre i suoi frutti.
Una volta presa coscienza dell'impegno che bisogna dedicare, il secondo passo è probabilmente più soddisfacente e sicuramente più breve: scegliere il prodotto (o i prodotti o servizi) da promuovere. Quasi tutti pensano che questa scelta sia di grande difficoltà perché si tende a credere che bisogna fare un qualche tipo di ricerca di mercato per capire cosa si "vende" meglio. Errato! Basta promuovere le cose che ci appassionano, perché le conosciemo bene, più degli altri, e quindi nessuno sarà in grado di venderle o promuoverle meglio.

To be continued...

martedì 12 maggio 2009

Internet Marketing: si guadagna veramente?

Avete mai sentito parlare di Internet Marketing o di Marketing di affiliazione?
Si tratta di uno "strumento" che consente a chi vende prodotti sul web (pensiamo a Dell o Monclick, ad esempio) di promuovere i propri prodotti; e a chi ha un sito web (e niente da vendere) di guadagnare qualcosa.

Il funzionamento è abbastanza semplice: la ditta crea un programma di affiliazione (che di solito fa gestire ad un'azienda specializzata) e chi aderisce diventa un affiliato. L'affiliato promuove sul proprio sito i prodotti della ditta con dei link che puntano verso il sito (o direttamente sul prodotto) della ditta. Se il prodotto viene venduto, una percentuale (che varia da programma a programma, da ditta a ditta e da prodotto a prodotto) va all'affiliato.

Ma non è tutto, le ditte più serie continuano a dare all'affiliato precentuali sui prodotti comprati da quel cliente anche nei i mesi successivi (ricordiamo che per acquistare qualsiasi cosa su un sito internet bisogna sempre registrarsi, quindi la ditta sa benissimo quale cliente ha conquistato grazie a quale affiliato)
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In realtà questo non è l'unico modo di generare guadagno come affiliato, ma il più usato. Infatti c'è anche il ppc (pay per click): l'azienda "affiliante" paga per ogni singolo click che i visitatori fanno sui link (che rimandano al sito dell'azienda) della pagina dell'affiliato. E c'è poi il lead: l'azienda paga quando un visitatore che arriva al sito "affiliante" da un link affiliato compie una determinata azione (definita dall'azienda "affiliante" e che di solito è la registrazione presso il sito).

Attenzione però: non tutto quello che si trova in rete e promette guadagni su Internet è veramente degno di fiducia. Molti siti si limitano a cercare di vendere i propri eBook dove espongono come fare soldi sul web e ciò che viene spiegato è come scrivere un eBook e venderlo su Internet!

E' vero che, come per ogni altra cosa, ci vuole esperienza per riconoscere i programmi di affiliazione seri, ma fortunatamente per i principianti ci sono le aziende specializzate che gestiscono per conto delle ditte "affilianti" i loro programmi di affiliazione. Tra queste, indiscutibilmente al top c'è TradeDoubler.

Nel prossimo Post continuerò con questo argomento e darò alcune "dritte".