- Scambio Banner
- È un servizio al quale bisogna iscriversi (ce ne sono a centinaia) e consente di mostrare i propri banner sui siti degli altri membri del circuito; chiaramente lo stesso bisogna fare sul proprio sito (cioè inserire i banner degli altri membri).
Ma c’è un inghippo: bisogna mostrare due banner altrui sul proprio sito per avere la possibilità che venga mostrato un proprio banner sul sito di un altro membro aderente al circuito.
Cosa succede all’altro 50%?
Sarà usato dal servizio scambio banner per mostrare i banner dei loro propri annunciatori pubblicitari.
Ci sono comunque, a mio avviso, 4 grossi difetti nello schema dello scambio banner. -
- Non genera un traffico significativo.
- Non si ha controllo su quello che mostrano gli altri membri.
- Si finisce col mostrare sul proprio sito del materiale non attinente ad esso.
- I banner raramente vengono cliccati e il loro tasso di conversione è terribile.
-
- Script “Invia a un amico”
- Sicuramente li avete visti: inserisci il tuo nome e uno o più indirizzi email (dei tuoi amici), premi il pulsante “Invia” e viene inviato un messaggio a tutti quegli amici dicendo che hai trovato un sito meraviglioso. Puoi fare lo stesso sul tuo sito.
Non è detto che sia realmente efficace. Ma si tratta di uno script da inserire una volta e poi te ne dimentichi, tutto sommato credo sia meglio che ci sia a che ci manchi. Anche se una sola persona lo usasse dopo mesi, il tuo link arriverà a qualcuno che magari potrà acquistare qualcosa da te. - La firma nelle email
- Semplice ed efficace, la firma nelle email ti dà la possibilità di pubblicizzare il tuo sito ogni volta che invii un’email.
La mia firma appare così:
*********************************************
Sfrutta le potenzialità del web per guadagnare.
Internet Marketing, Software, Hardware e altre info su
http://libero-software.blogspot.com
http://liberosoftware.altervista.org
*********************************************
Ecco fatto, ogni volta che invio un’email, un messaggio promozionale con il mio URL viene automaticamente incluso.
Software e hardware: utilities, programmi free e informazioni varie. - Internet: le occasioni che offre la rete per guadagnare
lunedì 29 giugno 2009
Traffico gratuito verso il proprio sito (4)
giovedì 25 giugno 2009
Traffico gratuito verso il proprio sito (3)
Link Reciproci: Vantaggi e Svantaggi.
- Vantaggi:
- Link trading, intercambio link o link reciproci sono strategie di promozione del web usata dai webmaster e proprietari di siti per incrementare la "link popularity" ed ottenere traffico qualificato verso i propri siti.
Il page rank delle pagine, all’interno dei Motori di Ricerca, è influenzato dalla "link popularity" del sito, la quale è determinata sia dal numero di siti che hanno dei link che puntano al tuo, sia dalla popolarità di questi siti. - Questo è un fattore relativamente importante per quanto riguarda il "piazzamento" negli indici dei Motori di Ricerca.
Probabilmente avrete visto siti con pagine etichettate "Link". Questi webmaster hanno elenchi di link verso i loro partner (link trade), e gli altri webmaster fanno la stessa cosa sui propri siti. I link verso le tue pagine provenienti da altri siti devono includere, al loro interno, il nome del tuo sito o le principali parole chiave, per una migliore popolarità.
La tua "link popularity" viene incrementata quando siti con alto rank hanno dei link verso il tuo sito.Chiaramente, un link da un sito con argomenti relazionati ai tuoi è più valido di un link proveniente da un sito poco attinente al tuo. Per contro, la "link popularity" potrebbe essere diminuita se si fa il "link trade" con siti che non si complementano con il proprio, o che hanno un rank basso o poco traffico. - Svantaggi:
- Secondo me il link trading ha più svantaggi che vantaggi.
Una pagina di "Link" è un invito ai tuoi visitatori ad abbandonare il tuo sito senza acquistare. Basicamente stai chiedendo ai tuoi visitatori di andare a comprare dai tuoi concorrenti. Perché dovresti farlo?
Raramente uno scambio link si dimostrerà in grado di portare buon traffico verso i propri siti.
Prima che arrivasse il pay per click, il link trading era tutto ciò a cui si poteva attingere. Si consumavano ore scrivendo ed inviando email a siti complementari chiedendo lo scambio di link. Poi alla fine si otteneva che il proprio sito fosse elencato in numerosi elenchi, ma in cambio bisognava piazzare le loro grafiche nella propria homepage.
Nota: Non bisogna confondere gli elenchi di link discussi in questo paragrafo con quelli "reali" come Open Directory Project, il quale non chiede il link reciproco per inserire il proprio sito. Questi altri siti, invece, usano il link trading per fare i propri affari. Chi non ha visto quei siti in cui la metà inferiore della pagina è una massa lampeggiante di link grafici? Pura spazzatura!
Chi può beneficiare di questa confusione?
Generalmente, il proprietario dell'"elenco" è anche un affiliato di tutti gli stessi programmi cui hai aderito tu, e puoi stare sicuro che i suoi link (quelli che lo fanno guadagnare) si trovano in cima alla pagina, no in mezzo a quell'ammasso grafico.
La regola è: ogni link che fa lasciare il tuo sito DEVE generare guadagno. Si possono pensare a poche circostanze in cui l’aggiunta un link "non remunerativo" nel proprio sito porti beneficio. Un esempio poteva essere, nel periodo in cui la gente non si fidava dei pagamenti online, i link a degli articoli qialificati (giornali e banche di ottima reputazione) nei quali si parlasse della sicurezza dei pagamenti online. Chiaramente sono link da togliere appena smettono di essene necessari.
In poche parole: i link che "entrano" sono buoni, i link che "escono" senza remunerazione, non lo sono.
lunedì 22 giugno 2009
AdWords: Il modo più veloce di ottenere traffico web
Il modo più veloce per ottenere traffico (qualificato) verso il proprio sito è indubbiamente AdWords di Google. Appena invii i dati per permettere loro di fatturare, AdWords diventa la tua vetrina online.
E questo perché con più di 150 milioni di ricerche al giorno e altri milioni di siti partner, Google è indiscutibilmente il Motore di Ricerca più usato dagli internauti e, forse ancora più importante, dagli acquirenti online.
Ma come funziona AdWords? Semplice: quando fai una ricerca su Google, tra i risultati ti trovi (di solito sulla parte destra della pagina, ma a volte anche sulla parte “alta”, cioè prima dei primi risultati) una serie di inserzioni sotto la scritta link sponsorizzati. Queste sono le inserzioni AdWords.
Dal punto di vista della formatazione, risultati e inserzioni sono identici, solo dal contenuto (e magari dal notare quella scritta “link sponsorizzati”) si riesce e rilevare qualche differenza.
Queste inserzioni possono apparire non soltanto sulle pagine dei risultati di ricerche, ma anche su altre risorse di Google, come la directory, i gruppi e siti partner. Ma si può comunque scegliere di non partecipare al programma completo ed apparire soltanto sulle pagine dei risultati de ricerche.
AdWords ha attirato decine di migliaia di inserzionisti e il motivo è che si tratta del modo più veloce e semplice di acquisire traffico web qualificato (traffico qualificato = traffico da navigatori veramente interessati al contenuto delle tue pagine) ad un costo per click indipendente dal budget.
Per creare un’inserzione AdWords basta iscriversi (quota d’iscrizione una tantum € 5,00), compilare una descrizione del proprio sito, scegliere delle parole chiavi rilevanti e specificare l’importo massimo che sei disposto a pagare per ogni click. Dopodiché pagherai solo se qualcuno clicca sulla tua inserzione. E potrai tenere traccia delle performance delle tue inserzioni grazie al pannello di controllo del tuo account.
A seconda del tipo di account che usi dovrai impostare l’importo massimo mensile (versione principiante) o giornaliero (versione standard) che sei disposto a spendere. Una volta arrivato a quell’importo i tuoi annunci non verranno più mostrati. Esempio: imposti l’importo massimo di ogni click a € 0,05 e l’importo massimo giornaliero a € 1,00. Se nell’arco della giornata le tue inserzioni vengono cliccate 20 volte, sei arrivato all’importo massimo giornaliero (€ 0,05 x 20 click = € 1,00) di conseguenza le tue insezioni, quel giorno, non appariranno più.
Argomenti e parole chiave molto comuni (come proprietà immobiliare o vacanze) possono avere un costo alto perché vengono utilizzati da molti inserzionisti. Se imposti un prezzo molto basso per queste parole, il tuo annuncio potrebbe essere pubblicato molto raramente o forse mai (è vero che comunque non pagheresti niente, ma che razza di pubblicità è?). Se fai un'offerta elevata per parole chiave molto specifiche, è probabile che l'annuncio venga pubblicato più spesso e in posizioni migliori, ricevendo più clic al prezzo stabilito.
Quindi: AdWords = successo garantito? Beh, il successo di ogni annuncio dipende da una serie di fattori, tra cui la “concorrenza” con gli annunci di altri inserzionisti che, sullo stesso argomento, potrebbero aver impostato costi maggiori. Di conseguenza il tuo successo dipenderà dall'importo della tua offerta, dalla qualità dell'annuncio, dal numero di inserzionisti che utilizza le tue stesse parole chiave e altri fattori.
Ma c’è da considerare che Goggle stesso cerca di aiutarti ad aumentare le performance delle tue inserzioni: se vede che non riescono ad avere una buona percentuale di clik ti offre i consigli e i suggerimenti necessari ad aumentare la loro visibilità ed efficacia.
Poi c’è anche Budget Optimizer, uno strumento che offre AdWords e che consente contemporaneamente di risparmiare e ottenere click. Budget Optimizer stabilisce le offerte per conto tuo, in modo da ottenere il maggior numero possibile di clic senza eccedere il budget fissato. Se crei un account con la versione principianti, Budget Optimizer viene attivato automaticamente, pertanto, tu imposti il budget e AdWords regola il costo per clic. Comunque, chi si trova meglio con la gestione "manuale" del costo per click, si può passare ad essa in qualsiasi momento.
Se hai bisogno di traffico web e anche un piccolo budget mensile, non dubitare; AdWords fa per te.
E questo perché con più di 150 milioni di ricerche al giorno e altri milioni di siti partner, Google è indiscutibilmente il Motore di Ricerca più usato dagli internauti e, forse ancora più importante, dagli acquirenti online.
Ma come funziona AdWords? Semplice: quando fai una ricerca su Google, tra i risultati ti trovi (di solito sulla parte destra della pagina, ma a volte anche sulla parte “alta”, cioè prima dei primi risultati) una serie di inserzioni sotto la scritta link sponsorizzati. Queste sono le inserzioni AdWords.
Dal punto di vista della formatazione, risultati e inserzioni sono identici, solo dal contenuto (e magari dal notare quella scritta “link sponsorizzati”) si riesce e rilevare qualche differenza.
Queste inserzioni possono apparire non soltanto sulle pagine dei risultati di ricerche, ma anche su altre risorse di Google, come la directory, i gruppi e siti partner. Ma si può comunque scegliere di non partecipare al programma completo ed apparire soltanto sulle pagine dei risultati de ricerche.
AdWords ha attirato decine di migliaia di inserzionisti e il motivo è che si tratta del modo più veloce e semplice di acquisire traffico web qualificato (traffico qualificato = traffico da navigatori veramente interessati al contenuto delle tue pagine) ad un costo per click indipendente dal budget.
Per creare un’inserzione AdWords basta iscriversi (quota d’iscrizione una tantum € 5,00), compilare una descrizione del proprio sito, scegliere delle parole chiavi rilevanti e specificare l’importo massimo che sei disposto a pagare per ogni click. Dopodiché pagherai solo se qualcuno clicca sulla tua inserzione. E potrai tenere traccia delle performance delle tue inserzioni grazie al pannello di controllo del tuo account.
A seconda del tipo di account che usi dovrai impostare l’importo massimo mensile (versione principiante) o giornaliero (versione standard) che sei disposto a spendere. Una volta arrivato a quell’importo i tuoi annunci non verranno più mostrati. Esempio: imposti l’importo massimo di ogni click a € 0,05 e l’importo massimo giornaliero a € 1,00. Se nell’arco della giornata le tue inserzioni vengono cliccate 20 volte, sei arrivato all’importo massimo giornaliero (€ 0,05 x 20 click = € 1,00) di conseguenza le tue insezioni, quel giorno, non appariranno più.
Argomenti e parole chiave molto comuni (come proprietà immobiliare o vacanze) possono avere un costo alto perché vengono utilizzati da molti inserzionisti. Se imposti un prezzo molto basso per queste parole, il tuo annuncio potrebbe essere pubblicato molto raramente o forse mai (è vero che comunque non pagheresti niente, ma che razza di pubblicità è?). Se fai un'offerta elevata per parole chiave molto specifiche, è probabile che l'annuncio venga pubblicato più spesso e in posizioni migliori, ricevendo più clic al prezzo stabilito.
Quindi: AdWords = successo garantito? Beh, il successo di ogni annuncio dipende da una serie di fattori, tra cui la “concorrenza” con gli annunci di altri inserzionisti che, sullo stesso argomento, potrebbero aver impostato costi maggiori. Di conseguenza il tuo successo dipenderà dall'importo della tua offerta, dalla qualità dell'annuncio, dal numero di inserzionisti che utilizza le tue stesse parole chiave e altri fattori.
Ma c’è da considerare che Goggle stesso cerca di aiutarti ad aumentare le performance delle tue inserzioni: se vede che non riescono ad avere una buona percentuale di clik ti offre i consigli e i suggerimenti necessari ad aumentare la loro visibilità ed efficacia.
Poi c’è anche Budget Optimizer, uno strumento che offre AdWords e che consente contemporaneamente di risparmiare e ottenere click. Budget Optimizer stabilisce le offerte per conto tuo, in modo da ottenere il maggior numero possibile di clic senza eccedere il budget fissato. Se crei un account con la versione principianti, Budget Optimizer viene attivato automaticamente, pertanto, tu imposti il budget e AdWords regola il costo per clic. Comunque, chi si trova meglio con la gestione "manuale" del costo per click, si può passare ad essa in qualsiasi momento.
Se hai bisogno di traffico web e anche un piccolo budget mensile, non dubitare; AdWords fa per te.
martedì 16 giugno 2009
Ottimizzare le pagine web (2)
- Usare i tag META e TITLE: Quando apriamo una pagina web, la barra del titolo del nostro browser ci mostra, appunto, il titolo della pagina. Quella "frase" che funge da titolo si trova, al interno del codice HTML, tra i tag <TITLE> e </TITLE>. Questo tag è forse uno dei fattori più importanti nel modo in cui un Motore di Ricerca cataloga un sito. Il testo utilizzato all'interno di questo tag deve comprendere le parole chiave più rilevanti. Deve anche avere significato, considerato che questo testo è visibile all'utente. È anche il testo che la maggior parte dei motori di ricerca mostrano come titolo nei risultati di una ricerca.
Il tag META (che non ha bisogno di tag di chiusura come il TITLE) ha un'infinità di utilizzi diversi a seconda del valore che viene dato alla sua proprietà NAME. Nel caso dell'ottimizzazione delle pagine per "attirare" i motori di ricerca, la proprietà che più ci interessa è DESCRIPTION. Alcuni motori di ricerca usano il testo contenuto in questo Meta tag come descrizione nell'elenco risultante da una ricerca. Questo tag dovrebbe influenzare anche il rank del sito nei motori, quindi bisognerebbe ripetere una o due volte la frase o parola chiave in questo Meta tag.
Esiste anche una proprietà KEYWORDS (tradotto: parole chiavi) per il tag META. Un tempo i webmaster riempivano questo Meta tag con ogni parola chiave relativa al proprio sito. Oggi, però, la maggior parte degli esperti in Motori di Ricerca sostengono che non valga più la pena perdere tempo con questo Meta Tag.
A quanto pare soltanto un paio di Motori (peraltro sconoscluti in Italia) attualmente indicizzano i siti usando questo meta tag. Tuttavia, penso che aggiungere un paio di parole chiavi ad un tag META con proprietà KEYWORDS non sia per niente uno spreco, voglio dire: meglio che ci siano e non che manchino.
Questo è un esempio di come si potrebbe strutturare i tag appena trattati in una pagina che vende Abbigliamento intimo.<TITLE>Abbigliamento intimo XXXXXXXX: Il negozio online dell'abbigliamento intimo di qualità per Uomo e Donna</TITLE>
<META NAME="description" CONTENT="Catalogo e Negozio Online di vendita di abbigliamento intimo per Domo e Donna">
<META NAME="keywords" content="abbigliamento intimo, biancheria intima, intimo uomo, intimo donna, reggiseni, slip, tanga, string, perizzoma, boxer">
- Sfruttare la proprietà ALT nel tag IMG: Il tag IMG è quello che inserisce un'immagine nella pagina, la sua proprietà ALT (che sta per "testo alternativo") serve soprattutto quando l'immagine non viene visualizzata sul browser. Cioè per rendere il sito più "inteligibile" alle persone che preferiscono usare il browser con solo testo, senza immagini (in particolare può succedere se chi naviga non possiede internet ad alta velocità). Al posto dell'immagine viene visualizzato il testo inserito in questa proprietà, come in questo esempio:
<IMG SRC="images/logo.gif" ALT="Logo di fitness.com" HEIGHT="97" WIDTH="309" />
Tuttavia, è possibile utilizzare questa proprietà per amplificare la frequenza di parole chiave e ottenere un migliore rank del sito, inserendo una frase o parola chiave relativa alla pagina, come in questo esempio:<IMG SRC="images/logo.gif" ALT="Negozio Internet di Attrezzature per Fitness" HEIGHT="97" WIDTH="309" />
. - Evitare trucchi e inganni: Google fa queste stesse raccomandazioni per evitare che il sito venga rimosso dal suo indice. Una volta che un sito viene rimosso, non sarà più indicizzato né in Google né nei suoi siti associati. Lo stesso vale per tutti i motori principali.
Non ingannare gli utenti presentando ai motori di ricerca contenuto differente da quello realmente inserito sulle pagine. Un trucco comune in passato era quello di "capire" quali erano le parole chiavi più popolari (ma non rilevanti nel proprio sito) ed inserirle nei Tag META e TITLE per ottenere più "click". Anche se questo porta traffico al sito, il visitatore rimane insoddisfatto e incolpa il Motore di Ricerca perché, in apparenza, non è riuscito a dare risultati attinenti alla ricerca effettuata. I motori di ricerca oggi come oggi prestano molta attenzione a queste tattiche e rimuovono dai loro indice quei siti che le usano.
Evitare trucchi progettati per migliorare il rank nei Motore di Ricerca. Ciò include l'uso di testo o link nascosti, reindirizzamento "malizioso", pagine caricate con parole chiavi non rilevanti, ecc. Google è anche contrario alla creazione di sottodomini o domini o addirittura pagine con contenuto essenzialmente duplicato.
Evitare i "trucchi" ingannevoli aiuta i motori di ricerca a trovare, indicizzare e "rankizzare" (passatemi il termine) correttamente un sito, che è il miglior modo di assicurarsi di essere inclusi nei loro risultati.
E' meglio concentrare la propria energia offrendo ai visitatori una bella esperienza in rete, piuttosto che provando a manipolare i motori di ricerca. La ricompensa è un traffico più consono ai "bisogni" del proprio sito (e, quindi, più vendite) e sogni più tranquilli (in particolare confrontati a quelli dei webmaster che preferiscono "giocare sporco").
venerdì 12 giugno 2009
Ottimizzare le pagine web (1)
L'ottimizzazione delle pagine per i motori di ricerca è assolutamente essenziale se si vuole comparire nelle prime 10 - 30 posizioni dei risultati di un Motore di Ricerca.
Questo è ancora più importante se s’inizia l’attività con un budget molto piccolo (o inesistente) e non s’intende usare pay-per-click o altri modi di pubblicità.
Ecco alcuni suggerimenti:
Questo è ancora più importante se s’inizia l’attività con un budget molto piccolo (o inesistente) e non s’intende usare pay-per-click o altri modi di pubblicità.
Ecco alcuni suggerimenti:
- Usare pagine con molte parole chiavi: Le parole chiavi sono quelle che hanno più attinenza con il contenuto del proprio sito. (ad esempio "attrezzatura sportiva" potrebbe essere un'ottima frase chiave per un sito che vende o promuove queste attrezzature; "abbigliamento intimo" e "intimo donna" potrebbero esserlo per un sito di, appunto, intimo).
In passato bisognava stare molto attenti a non abusare di frasi o parole chiavi nelle pagine web, perché i motori di ricerca potevano considerarlo spam e quindi penalizzare il sito. Sei (6) per pagina era il numero massimo di ripetizioni suggerite. Ora sembra che sia valido il contrario.
Qualche mese fa ho usato il mio word processor per controllare la "densità di parole chiavi" sulle pagine collocate nei i primi 5 posti nei risultati di alcune ricerche su Google e ho trovato che le parole chiavi si ripetono tra le 25 e 30 volte. - Usare parole chiavi nei nomi dei file: chiamare i file delle pagine usando parole chiavi relative al prodotto o contenuto della pagina. Per esempio, una pagina dove si parla di Videocorsi di automotivazione dovrebbe risiedere nel file "videocorsi-automotivazione.html".
- Includere una mappa del sito (o sitemap, ma non confondere con le sitemap da inviare ai motori di ricerca quando vi si iscrive il proprio sito): ogni sito dovrebbe avere una "pagina mappa" con i collegamenti che indicano tutte le pagine e sezioni importanti. Se il sito contiene cento o più pagine, magari potrebbe essere opportuno dividere la mappa del sito in pagine separate.
- Ottimizzare il contenuto: alcuni esperti in Motori di Ricerca raccomandano di lavorare con almeno 250 parole per pagina allo scopo di ottimizzarla. Perché 250 parole? Perché in questo modo si possono ripetere le frasi e parole chiavi quelle 25 - 30 volte in tutta la pagina senza sembrare "ridondanti".
- Evitare la "confusione": in generale i motori di ricerca non riconoscono la grafica o il codice Javascript e rimangono "confusi" se trovano tabelle nidificate. Se la grafica e il codice Javascript precedono le prime frasi e parole chiavi più importanti della pagina, il page-rank potrebbe risultare basso perché il Motore di Ricerca considererà quelle frasi (quelle che dovrebbero essere le frasi chiavi) poco attinenti perché si trovano più "in basso" sulla pagina.
Un'idea potrebbe essere quella di disporre i pulsanti di navigazione a destra della pagina, caricando di parole chiavi la parte sinistra e "in alto". Questo perché gli spider dei Motore di Ricerca "preferiscono" il testo HTML disposto proprio nella "parte alta" della pagina, e "leggono" la parte di sinistra prima di quella destra.
martedì 9 giugno 2009
Traffico gratuito verso il proprio sito (2)
Iscriversi nelle Directory Gratuite
L'unica directory gratuita che conosco è Open Directory Project, la più grande directory "editata da umani" del Web. Iscrivervi il proprio sito è una buona idea.
Le altre grandi directory su Internet (Yahoo! e Looksmart) non accettano inscrizioni gratuite in categorie commerciali per cui vi si può iscrivere solo se il proprio sito non ha fini lucrativi.
Inscriversi ai Motori di Ricerca
I crawler (o robot o spider) sono gli automatismi che utilizzano i Motori di Ricerca per trovare, indicizzare, catalogare ed elencare i siti presenti sul web. Come detto, fanno tutto questo in modo automàtico e quindi generalmente non c'è bisogno d’iscrivere il sito.
Ma per essere "ricercato" dai crawler, è necessario avere ottimi link che puntano al proprio sito, e questo quasi mai è possibile ottenerlo gratuitamente.
Il migliore link lo si ottiene pagando l’iscrizione alla directory Yahoo!. Con quel link su Yahoo!, è quasi garantito che sarai visitato dallo spider di Google e sarai elencato nei suoi risultati.
Essere "trovato" dai Motori di Ricerca è importante. Per ottenere questo è essenziale ottimizzare le pagine e iscriverle singolarmente.
L'unica directory gratuita che conosco è Open Directory Project, la più grande directory "editata da umani" del Web. Iscrivervi il proprio sito è una buona idea.
Le altre grandi directory su Internet (Yahoo! e Looksmart) non accettano inscrizioni gratuite in categorie commerciali per cui vi si può iscrivere solo se il proprio sito non ha fini lucrativi.
Inscriversi ai Motori di Ricerca
I crawler (o robot o spider) sono gli automatismi che utilizzano i Motori di Ricerca per trovare, indicizzare, catalogare ed elencare i siti presenti sul web. Come detto, fanno tutto questo in modo automàtico e quindi generalmente non c'è bisogno d’iscrivere il sito.
Ma per essere "ricercato" dai crawler, è necessario avere ottimi link che puntano al proprio sito, e questo quasi mai è possibile ottenerlo gratuitamente.
Il migliore link lo si ottiene pagando l’iscrizione alla directory Yahoo!. Con quel link su Yahoo!, è quasi garantito che sarai visitato dallo spider di Google e sarai elencato nei suoi risultati.
Essere "trovato" dai Motori di Ricerca è importante. Per ottenere questo è essenziale ottimizzare le pagine e iscriverle singolarmente.
venerdì 5 giugno 2009
Traffico gratuito verso il proprio sito (1)
Gruppi di discussione e Forum:
Yahoo, Google, MSN e altri grandi portali hanno gruppi di discussione e Forum sui quali si possono postare messaggi.
Prima di postare, comunque, è raccomandabile prendersi un po' di tempo e cercare con cura i gruppi ai quali ci si vorrebbe iscrivere.
E' conveniente che si tratti di gruppi o Forum attinenti al contenuto del proprio sito e al quale si possa dare un contributo postando.
Poi, al momento di postare, bisogna assicurarsi che il proprio messaggio non sia una palese pubblicità per il proprio sito!
Il miglior modo per ottenere rispetto e credibilità all'interno dei gruppi è rispondere alle domande di altri membri con informazione di valore.
Se poi i membri vorranno sapere di più circa il nostro business, verranno a visitarci perché la nostra "firma" (quella che appare in coda ad ogni post effettuato) contiene il link verso il nostro sito.
Chiaramente la firma bisognerà impostarla al momento dell'iscrizione al Forum o gruppo di discussione.
Un elenco di ottimi forum per il proprio bussiness lo si può trovare sicuramente dagli stessi Motori di ricerca.
Yahoo, Google, MSN e altri grandi portali hanno gruppi di discussione e Forum sui quali si possono postare messaggi.
Prima di postare, comunque, è raccomandabile prendersi un po' di tempo e cercare con cura i gruppi ai quali ci si vorrebbe iscrivere.
E' conveniente che si tratti di gruppi o Forum attinenti al contenuto del proprio sito e al quale si possa dare un contributo postando.
Poi, al momento di postare, bisogna assicurarsi che il proprio messaggio non sia una palese pubblicità per il proprio sito!
Il miglior modo per ottenere rispetto e credibilità all'interno dei gruppi è rispondere alle domande di altri membri con informazione di valore.
Se poi i membri vorranno sapere di più circa il nostro business, verranno a visitarci perché la nostra "firma" (quella che appare in coda ad ogni post effettuato) contiene il link verso il nostro sito.
Chiaramente la firma bisognerà impostarla al momento dell'iscrizione al Forum o gruppo di discussione.
Un elenco di ottimi forum per il proprio bussiness lo si può trovare sicuramente dagli stessi Motori di ricerca.
venerdì 29 maggio 2009
Web Marketing: Conoscere l'HTML?
Adesso bisogna scegliere se affidarsi ad un webmaster per creare, mettere online e gestire il proprio sito o fare tutto da soli
Per questa scelta credo sia evidente che il fattore fondamentale da tenere in considerazione è la conoscenza del linguaggio HTML. Secondo il mio modesto parere, chi non conosce questo linguaggio ha due possibilità:
Lanciarsi con un minisito è, secondo me, la scelta più efficace nel contesto della non conoscenza di linguaggi per pagine web, perché dà la possibilità di essere praticamente subito online (ci sono aziende "affilianti" che mettono già a disposizione un modello di minisito da personalizzare) e ciò permette addirittura di crearne più di uno. Poi, nel frattempo che questo primo sito va avanti, si può benissimo studiare HTML, PHP e chi più ne ha più ne metta; magari con in mente un progetto di più ampia portata.
Anche se ho parlato di "due" possibilità, in realtà ce ne sarebbe una terza: Google AdWords (o qualunque altro sistema simile), che permette addirittura di NON avere un proprio sito. Ma di questo sarebbe meglio parlare più avanti per due motivi:
Al prossimo post.
Per questa scelta credo sia evidente che il fattore fondamentale da tenere in considerazione è la conoscenza del linguaggio HTML. Secondo il mio modesto parere, chi non conosce questo linguaggio ha due possibilità:
- affidarsi ad un webmaster
- lanciarsi con un minisito
Lanciarsi con un minisito è, secondo me, la scelta più efficace nel contesto della non conoscenza di linguaggi per pagine web, perché dà la possibilità di essere praticamente subito online (ci sono aziende "affilianti" che mettono già a disposizione un modello di minisito da personalizzare) e ciò permette addirittura di crearne più di uno. Poi, nel frattempo che questo primo sito va avanti, si può benissimo studiare HTML, PHP e chi più ne ha più ne metta; magari con in mente un progetto di più ampia portata.
Anche se ho parlato di "due" possibilità, in realtà ce ne sarebbe una terza: Google AdWords (o qualunque altro sistema simile), che permette addirittura di NON avere un proprio sito. Ma di questo sarebbe meglio parlare più avanti per due motivi:
- sono poche (e qualche volta di scarsa qualità) le ditte "affilianti" che permettono ai propri affiliati di NON avere un proprio sito.
- Google AdWords è un argomento che volevo trattare più avanti, in un post che parlerà di come pubblicizzare il proprio sito.
Al prossimo post.
martedì 26 maggio 2009
Internet Marketing: I passi successivi
Ok, torniamo a parlare di Marketing di Affiliazione.
Abbiamo preso coscienza dell'impegno e del tempo che bisogna dedicare a questa attività, e abbiamo anche scelto il prodotto (o i prodotti, o l'azienda) da promuovere (ripeto, è importante che si scelga qualcosa che ormai faccia parte del proprio DNA in modo che al parlarne chiunque capirà che si conosce ogni singolo dettaglio di quella cosa, anche eventuali aspetti negativi: detti da un appassionato passeranno assolutamente in secondo piano perché lui stesso sa come "smussare" questi aspetti).
Adesso è il momento di fare un'altra scelta: che tipo di sito web mettere online.
Nell'ambiente del marketing di affiliazione esistono due tipi di siti: il cosiddetto minisito e il sito generico.
Il minisito (clicca qui per vedere un esempio) non è altro che un sito che di solito ha un'unica pagina (l’home page) o al massimo qualche altra pagina (una o due) secondaria. Quest'unica pagina (molto semplice di realizzare, spesso la stessa ditta "affiliante" ha dei modelli da prendere e personalizzare) non è altro che un più o meno lungo elogio del prodotto da promuovere. Se è strutturata bene (presentazione, esposizione del "problema" che il prodotto risolverà, elenco dei pregi, testimonianze, ecc.) porta il lettore ad un crescente desiderio di acquistare. Normalmente alla fine della pagina si colloca un pulsante che porta all'acquisto presso il sito della ditta.
Il "sito generico", invece, è un sito che tratta un argomento specifico (per esempio fitness) ma non un prodotto in particolare come nel minisito. Un sito di questo tipo è un po' più complesso da fare; infatti non può più essere fatto da una pagina sola (o comunque da poche pagine) considerato che, per più specifico che possa essere, qualunque argomento ha diverse caratteristiche o sfaccettature (nel caso dell'esempio citato potrebbero essere: attrezzi, tipi di esercizi, integratori alimentari, ecc.) ognuna delle quali dovrebbe essere trattata in un certo numero di pagine (che poi, naturalmente saranno collegate tra di loro). Generalmente un sito di questo tipo è composto da diverse sezioni, in modo da "abbracciare" tutte le sfumature che offre l'argomento: ogni sezione consentirà di promuovere uno o più prodotti relazionati con la sezione stessa (mai promuovere qualcosa che non ha a che fare con l'argomento trattato!).
Come conclusione si può dire che il minisito è straordinariamente semplice da fare e mettere online offrendo la possibilità di promuovere un unico prodotto (e non è detto che questo sia uno svantaggio), mentre un sito generico è abbastanza più complesso da fare e permette di promuovere una maggior quantità di prodotti.
Ad un primo "sguardo" potrebbe sembrare che il minisito è più indicato per chi non ha conoscenze di HTML (e non vuole far fare il proprio sito ad un webmaster) mentre il sito generico sembrerebbe più adatto a chi queste conoscenze già le ha (oppure può permettersi di pagare un webmaster). In parte è così, ma dal punto di vista concettuale si tratta più che altro di due modi diversi di affrontare la materia.
Al prossimo post.
Abbiamo preso coscienza dell'impegno e del tempo che bisogna dedicare a questa attività, e abbiamo anche scelto il prodotto (o i prodotti, o l'azienda) da promuovere (ripeto, è importante che si scelga qualcosa che ormai faccia parte del proprio DNA in modo che al parlarne chiunque capirà che si conosce ogni singolo dettaglio di quella cosa, anche eventuali aspetti negativi: detti da un appassionato passeranno assolutamente in secondo piano perché lui stesso sa come "smussare" questi aspetti).
Adesso è il momento di fare un'altra scelta: che tipo di sito web mettere online.
Nell'ambiente del marketing di affiliazione esistono due tipi di siti: il cosiddetto minisito e il sito generico.
Il minisito (clicca qui per vedere un esempio) non è altro che un sito che di solito ha un'unica pagina (l’home page) o al massimo qualche altra pagina (una o due) secondaria. Quest'unica pagina (molto semplice di realizzare, spesso la stessa ditta "affiliante" ha dei modelli da prendere e personalizzare) non è altro che un più o meno lungo elogio del prodotto da promuovere. Se è strutturata bene (presentazione, esposizione del "problema" che il prodotto risolverà, elenco dei pregi, testimonianze, ecc.) porta il lettore ad un crescente desiderio di acquistare. Normalmente alla fine della pagina si colloca un pulsante che porta all'acquisto presso il sito della ditta.
Il "sito generico", invece, è un sito che tratta un argomento specifico (per esempio fitness) ma non un prodotto in particolare come nel minisito. Un sito di questo tipo è un po' più complesso da fare; infatti non può più essere fatto da una pagina sola (o comunque da poche pagine) considerato che, per più specifico che possa essere, qualunque argomento ha diverse caratteristiche o sfaccettature (nel caso dell'esempio citato potrebbero essere: attrezzi, tipi di esercizi, integratori alimentari, ecc.) ognuna delle quali dovrebbe essere trattata in un certo numero di pagine (che poi, naturalmente saranno collegate tra di loro). Generalmente un sito di questo tipo è composto da diverse sezioni, in modo da "abbracciare" tutte le sfumature che offre l'argomento: ogni sezione consentirà di promuovere uno o più prodotti relazionati con la sezione stessa (mai promuovere qualcosa che non ha a che fare con l'argomento trattato!).
Come conclusione si può dire che il minisito è straordinariamente semplice da fare e mettere online offrendo la possibilità di promuovere un unico prodotto (e non è detto che questo sia uno svantaggio), mentre un sito generico è abbastanza più complesso da fare e permette di promuovere una maggior quantità di prodotti.
Ad un primo "sguardo" potrebbe sembrare che il minisito è più indicato per chi non ha conoscenze di HTML (e non vuole far fare il proprio sito ad un webmaster) mentre il sito generico sembrerebbe più adatto a chi queste conoscenze già le ha (oppure può permettersi di pagare un webmaster). In parte è così, ma dal punto di vista concettuale si tratta più che altro di due modi diversi di affrontare la materia.
Al prossimo post.
venerdì 22 maggio 2009
Installare ReactOS su un PC "virtuale"
Interrompo un attimo i post sul web marketing (o internet marketing) per tornare a parlare di ReactOS, il sistema operativo (ancora in versione alpha ma presto in beta) che, quando sarà pronto, avrà tutti i numeri per sostituire Windows (TM). Perché? Beh, perché è (e sarà) gratuito e open source.
Chiaramente, essendo ancora in versione alpha, non è consigliato installarlo come unico sistema operativo (anzi, è altamente sconsigliato!). Le alternative tradizionali potrebbero essere l'installazione su un muletto (cioè un PC alternativo, di solito un po' vecchiotto, che si usa per delle prove e cose del genere) o su una partizione (nuova o già esistente) del Disco Rigido o addirittura su un secondo Disco Rigido.
Tutte queste sono valide alternative, ma hanno anche qualche inconveniente:
Sono, appunto, dei software da installare sul proprio PC come un qualsiasi altro programma, ma che avviandoli danno la possibilità di creare un PC virtuale all'inteno del proprio Computer, e su questo PC virtuale si può (sarebbe opportuno dire "si deve") installare un sistema operativo (e poi ovviamente anche programmi per quel SO), come se si trattasse di un altro computer!
I software di virtualizzazione danno la possibilità di avere molti PC (ognuno con un sistema operativo diverso) all'interno del proprio Computer, riuscendo a "passare" da uno all'altro con estrema facilità e senza dover fare il reboot.
Come per quasi ogni tipologia di software, esistono programmi di virtualizzazione a pagamento e gratuiti, per il momento vi lascio due nomi: VMWare (a pagamento) e VirtualBox (gratuito e open source, della Sun Microsystems, quelli che hanno inventato Java, per intenderci).
Chiaramente, essendo ancora in versione alpha, non è consigliato installarlo come unico sistema operativo (anzi, è altamente sconsigliato!). Le alternative tradizionali potrebbero essere l'installazione su un muletto (cioè un PC alternativo, di solito un po' vecchiotto, che si usa per delle prove e cose del genere) o su una partizione (nuova o già esistente) del Disco Rigido o addirittura su un secondo Disco Rigido.
Tutte queste sono valide alternative, ma hanno anche qualche inconveniente:
- Muletto: non tutti ce l'abbiamo, e se c'è, quasi sicuramente è già impegnato in qualche compito (infatti a questo servono i muletti). Se non lo è, allora molto probabilmente si trova abbandonato in un angolo e sarà difficile rimetterlo in funzione.
- Partizione: se c'è già, sicuramente è utilizzata (normalmente ci si mettono i documenti, la musica, i film, ecc.) quindi bisognerebbe svuotarla. E dove mettere tutta quella roba? Poi c'è il fatto di dover scegliere ad ogni boot con quale sistema operativo "partire", e per poter passare all'altro bisogna fare il reboot.
- Secondo Hard Disk: Più o meno come la partizione, senza contare che al momento del boot, scegliere il sistema operativo con il quale "partire" diventerebbe un pochino più incasinato.
Sono, appunto, dei software da installare sul proprio PC come un qualsiasi altro programma, ma che avviandoli danno la possibilità di creare un PC virtuale all'inteno del proprio Computer, e su questo PC virtuale si può (sarebbe opportuno dire "si deve") installare un sistema operativo (e poi ovviamente anche programmi per quel SO), come se si trattasse di un altro computer!
I software di virtualizzazione danno la possibilità di avere molti PC (ognuno con un sistema operativo diverso) all'interno del proprio Computer, riuscendo a "passare" da uno all'altro con estrema facilità e senza dover fare il reboot.
Come per quasi ogni tipologia di software, esistono programmi di virtualizzazione a pagamento e gratuiti, per il momento vi lascio due nomi: VMWare (a pagamento) e VirtualBox (gratuito e open source, della Sun Microsystems, quelli che hanno inventato Java, per intenderci).
martedì 19 maggio 2009
Internet Marketing: I primi passi
Affacciarsi al Marketing di Affiliazione significa capire che bisogna procedere un passo alla volta, e normalmente si pensa che il primo passo è creare un sito web: sbagliato! Il primo passo è prendere coscienza che se si vuole guadagnare bisogna impegnarsi, quindi:
To be continued...
- Non si diventa ricchi subito sul web (forse l'unico modo per diventare ricchi subito è vincere la lotteria) anche se si può cominciare a guadagnare in modo consistente poco dopo aver iniziato.
- No è vero che chiunque può fare soldi sul web. Se non si studiano le mosse giuste e non si pianifica dificilmente si riesce a decollare.
- Il Marketing di Affiliazione NON è facile. Bisogna dedicare tempo e sforzi, anche se a confronto con altri tipi di "business" (come mettere un'impresa edile) è sicuramente più facile. Anche perché non c'è bisogno di possedere diplomi o titoli particolari.
- Fare soldi online NON è gratis. E' vero invece che i costi sono molto bassi, soprattutto in confronto alle imprese tradizionali.
- NON è troppo tardi per iniziare a fare affari sul web. A dire il vero non è MAI troppo tardi per iniziare qualsiasi cosa nella vita. E anche se la "concorrenza" fosse tanta perché c'è già chi ha iniziato prima, un lavoro pianificato e ben fatto porterà sempre i suoi frutti.
To be continued...
martedì 12 maggio 2009
Internet Marketing: si guadagna veramente?
Avete mai sentito parlare di Internet Marketing o di Marketing di affiliazione?
Si tratta di uno "strumento" che consente a chi vende prodotti sul web (pensiamo a Dell o Monclick, ad esempio) di promuovere i propri prodotti; e a chi ha un sito web (e niente da vendere) di guadagnare qualcosa.
Il funzionamento è abbastanza semplice: la ditta crea un programma di affiliazione (che di solito fa gestire ad un'azienda specializzata) e chi aderisce diventa un affiliato. L'affiliato promuove sul proprio sito i prodotti della ditta con dei link che puntano verso il sito (o direttamente sul prodotto) della ditta. Se il prodotto viene venduto, una percentuale (che varia da programma a programma, da ditta a ditta e da prodotto a prodotto) va all'affiliato.
Ma non è tutto, le ditte più serie continuano a dare all'affiliato precentuali sui prodotti comprati da quel cliente anche nei i mesi successivi (ricordiamo che per acquistare qualsiasi cosa su un sito internet bisogna sempre registrarsi, quindi la ditta sa benissimo quale cliente ha conquistato grazie a quale affiliato).
In realtà questo non è l'unico modo di generare guadagno come affiliato, ma il più usato. Infatti c'è anche il ppc (pay per click): l'azienda "affiliante" paga per ogni singolo click che i visitatori fanno sui link (che rimandano al sito dell'azienda) della pagina dell'affiliato. E c'è poi il lead: l'azienda paga quando un visitatore che arriva al sito "affiliante" da un link affiliato compie una determinata azione (definita dall'azienda "affiliante" e che di solito è la registrazione presso il sito).
Attenzione però: non tutto quello che si trova in rete e promette guadagni su Internet è veramente degno di fiducia. Molti siti si limitano a cercare di vendere i propri eBook dove espongono come fare soldi sul web e ciò che viene spiegato è come scrivere un eBook e venderlo su Internet!
E' vero che, come per ogni altra cosa, ci vuole esperienza per riconoscere i programmi di affiliazione seri, ma fortunatamente per i principianti ci sono le aziende specializzate che gestiscono per conto delle ditte "affilianti" i loro programmi di affiliazione. Tra queste, indiscutibilmente al top c'è TradeDoubler.
Nel prossimo Post continuerò con questo argomento e darò alcune "dritte".
Si tratta di uno "strumento" che consente a chi vende prodotti sul web (pensiamo a Dell o Monclick, ad esempio) di promuovere i propri prodotti; e a chi ha un sito web (e niente da vendere) di guadagnare qualcosa.
Il funzionamento è abbastanza semplice: la ditta crea un programma di affiliazione (che di solito fa gestire ad un'azienda specializzata) e chi aderisce diventa un affiliato. L'affiliato promuove sul proprio sito i prodotti della ditta con dei link che puntano verso il sito (o direttamente sul prodotto) della ditta. Se il prodotto viene venduto, una percentuale (che varia da programma a programma, da ditta a ditta e da prodotto a prodotto) va all'affiliato.
Ma non è tutto, le ditte più serie continuano a dare all'affiliato precentuali sui prodotti comprati da quel cliente anche nei i mesi successivi (ricordiamo che per acquistare qualsiasi cosa su un sito internet bisogna sempre registrarsi, quindi la ditta sa benissimo quale cliente ha conquistato grazie a quale affiliato).
In realtà questo non è l'unico modo di generare guadagno come affiliato, ma il più usato. Infatti c'è anche il ppc (pay per click): l'azienda "affiliante" paga per ogni singolo click che i visitatori fanno sui link (che rimandano al sito dell'azienda) della pagina dell'affiliato. E c'è poi il lead: l'azienda paga quando un visitatore che arriva al sito "affiliante" da un link affiliato compie una determinata azione (definita dall'azienda "affiliante" e che di solito è la registrazione presso il sito).
Attenzione però: non tutto quello che si trova in rete e promette guadagni su Internet è veramente degno di fiducia. Molti siti si limitano a cercare di vendere i propri eBook dove espongono come fare soldi sul web e ciò che viene spiegato è come scrivere un eBook e venderlo su Internet!
E' vero che, come per ogni altra cosa, ci vuole esperienza per riconoscere i programmi di affiliazione seri, ma fortunatamente per i principianti ci sono le aziende specializzate che gestiscono per conto delle ditte "affilianti" i loro programmi di affiliazione. Tra queste, indiscutibilmente al top c'è TradeDoubler.
Nel prossimo Post continuerò con questo argomento e darò alcune "dritte".
martedì 28 aprile 2009
Windows Gratis?
Forse non lo sapete, ma da un po' di tempo (1998) un gruppo di sviluppatori sta cercando (e ci sta riuscendo) di creare un sistema operativo sostituto di Microsoft Windows (TM) ma OPEN SOURCE e GRATUITO!
ReactOS (questo il nome del SO) si trova alla versione 0.3.9 ed è ancora in fase alpha (che significa che è ancora incompleto e in fase di test) e rimarrà in quella fase anche per la prossima serie 0.4 mentre la successiva serie 0.5 sarà già in fase beta, cioè praticamente un passo prima del SO definitivo e quindi utilizzabile anche quotidianamente.
Se vi interessa contribuire con il progetto, sono diverse le porte aperte: dalla semplice divulgazione all'utilizzo e test (quindi feedback per la risoluzione di problemi), dalla programmazione vera e propria alla traduzione del SO e del sito, insomma: ce n'è per tutti i gusti e capacità.
Questo è l'indirizzo: http://www.reactos.org/it se volete cominciare a dare un'occhiata. Comunque vi terrò informati.
A la prossima!
ReactOS (questo il nome del SO) si trova alla versione 0.3.9 ed è ancora in fase alpha (che significa che è ancora incompleto e in fase di test) e rimarrà in quella fase anche per la prossima serie 0.4 mentre la successiva serie 0.5 sarà già in fase beta, cioè praticamente un passo prima del SO definitivo e quindi utilizzabile anche quotidianamente.
Se vi interessa contribuire con il progetto, sono diverse le porte aperte: dalla semplice divulgazione all'utilizzo e test (quindi feedback per la risoluzione di problemi), dalla programmazione vera e propria alla traduzione del SO e del sito, insomma: ce n'è per tutti i gusti e capacità.
Questo è l'indirizzo: http://www.reactos.org/it se volete cominciare a dare un'occhiata. Comunque vi terrò informati.
A la prossima!
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